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Il fermo amministrativo è un atto con il quale le amministrazioni o enti competenti (Comuni, INPS, Regioni, Stato, etc.) dopo alcune comunicazioni di preavviso bloccano attraverso questi Enti di riscossione un bene mobile con il fine di recuperare le somme dovute.
È una pratica in uso dal 1973 ma a partire dal 2014, a causa anche delle difficoltà economiche indotte dalla crisi finanziaria e le scadenze sempre più asfissianti, i casi di fermo amministrativo del veicolo sono drasticamente aumentati, al momento in Italia sono diverse centinaia di migliaia i veicoli gravati dal fermo amministrativo.
Solo negli ultimi mesi Equitalia ha messo in cantiere circa 300.000 nuove ingiunzioni di fermo amministrativo.
Il fermo dell’auto viene eseguito su qualsiasi veicolo a motore e ne impedisce al legittimo proprietario di servirsene fino a quando non sarà pagato il credito dovuto, il mezzo sottoposto al fermo è soggetto alle seguenti limitazioni:
- non può circolare, quindi deve essere stazionato in un luogo privato
- non può essere radiato dal P.R.A e demolito come un comune mezzo (nei centri di demolizione)
- può essere venduto, non si potrà assolutamente usare il veicolo per circolare, dovrà rimanere sempre in garage (il venditore si deve accertare che ciò avvenga)
- non viene accettata la radiazione per esportazione, perciò non è possibile vendere il mezzo per esportazione
[highlight type=”dark”]Pena – il coinvolgimento del venditore in eventuali incidenti stradali con accuse penali.[/highlight]
Se venduto, il nuovo proprietario in equal misura non potrà né radiarlo dal P.R.A né esportarlo.
Chi viene scoperto a circolare nonostante il fermo amministrativo del veicolo incapperà in una sanzione amministrativa compresa tra 714 euro e 2.859 euro oltre all’immediata alla confisca del mezzo.
In caso di incidente, l’assicurazione non copre i danni a terzi.
Va ricordato, e non è un caso raro, che il concessionario alla riscossione forzi le vendita a mezzo confisca.
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